AUTOTRAPIANTO DI CAPELLI
Fino all'ultimo decennio non avevamo molta scelta
per il trattamento chirurgico della calvizie. La tecnica
del punch descritta per la prima volta da Okuda nel
1939 e quindi diffusa in tutto il mondo da Orentreich
nel 1959 fu per lungo tempo la sola soluzione per la calvizie
comune. Nel 1975 Juri, da Buenos Aires, descrisse la sua
tecnica del lembo temporo-pareto-occipitale (TPO
flap), la quale portò ai pazienti più qualità e più densità
dei capelli. Chaijchir rese più famosa questa tecnica
con importanti miglioramenti allo stile.
Utilizzando la tecnica del micrograft descritta da Merrit
e da Nordström, è stato introdotto un nuovo approccio
al trapianto di capelli nel 1982: l'autotrapianto
monobulbare, l'intervento che viene eseguito per
conto del nostro istituto. Questa nuova tecnica che ci
permette di ottenere un risultato "armonioso"
nella linea frontale dando al paziente un look del tutto
naturale si basa sulla applicazione di bulbi piliferi
ottenuti dall'area occipitale i quali vengono introdotti
nell'area ricevente mediante un'incisione puntiforme che
viene mantenuta divaricata per qualche secondo da un paio
di pinzette divaricatrici.
Un autotrapianto di capelli di piccola-media estensione
si può si esegue in ambiente chirurgico senza ricovero,
in anestesia locale e senza sedazione, posizionando frontalmente
più o meno 2000-3000 capelli. La tecnica d'intervento
è molto semplice, consiste nell'infiltrare le aree di
prelievo e di innesto con un anestetico locale (esattamente
lo stesso che viene usato in odontoiatria); successivamente
viene prelevata dalla regione occipitale una losanga di
cuoio capelluto approssimativamente lunga cm.9 e larga
cm.1,5, la quale viene dapprima sezionata in fettine di
2-3 millimetri e quindi in innesti contenenti due o tre
capelli al massimo. A questo punto dove è stata prelevata
la losanga di cuoio capelluto i margini vengono riaccostati
sfruttando l'elasticità del tessuto e si procede alla
sutura con punti semplici.
Una volta preparati i microinnesti questi vengono liberati
della loro appendice di tessuto grasso e inseriti nella
regione frontale; sarebbe opportuno che questa operazione
venisse svolta con l'ausilio di un banco ottico microchirurgico.
L'area ricevente viene preventivamente infiltrata di anestetico
e quindi con una lama da microchirurgia si eseguono delle
incisioni puntiformi, le quali vengono divaricate con
un microforcipe mentre con una pinzetta vengono inseriti
gli innesti, uno per ogni incisione. Gli innesti possono
essere impiantati ad una distanza di 3-4 mm. l'uno dall'altro.
La fibrina cementerà l'innesto nel giro di una ventina
di minuti, dopo che si sottopone il paziente ad una semplice
medicazione, senza bisogno di alcun bendaggio.
Nel giro di dieci giorni le crosticine di innesto si saranno
già essiccate e cadute; nello stesso periodo sarà tempo
di togliere i punti dall'area donatrice Dopo 60 giorni
e nei 3 mesi successivi ricominceranno a crescere i capelli
impiantati, si potrà accelerare la ricrescita con lozioni
a base di minoxidil al 2%, ma non prima di 45 giorni.
![](images/Fig.-27-stampa-A3.jpg)
*Documento e disegni di proprietà di Carofarma
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