INFOLTIMENTO ESTETICO
Molto raramente è possibile realizzare l'autotrapianto
di capelli nelle donne. Le percentuali di intervento, dichiarate
dai vari chirurghi, oscillano tra l'uno ed il tre per cento
dei casi. Questa mancata predisposizione alla risoluzione
chirurgica dipende sostanzialmente dal fatto che la quasi
totalità delle donne rivela un tipo di calvizie caratterizzato
da un diradamento uniforme e diffuso, dove anche le tipiche
zone donatrici, frequentemente, ben fornite nei soggetti
maschi sono invece sfoltite nel gentil sesso. Le donne,
oltretutto, non manifestano, quasi mai, zone così
profondamente diradate, dove poter inserire, con "evidente
risultato estetico" i bulbi prelevati; queste aree
risultano pur sempre provviste di un certo numero di capelli,
magari molto assottigliati, ma comunque presenti.
Per ovviare a tale situazione, che spesso genera un comprensibile
senso di frustrazione nelle donne, è stata messa
a punto da alcuni laboratori artigiani una tecnica denominata
"infoltimento non chirurgico". Questa risoluzione
del problema estetico prevede l'integrazione dei capelli
del soggetto stesso, con altri, di tipo naturale ma non
propri, e consiste in una "tessitura" a maglie
larghe (tale da permettere la fuoriuscita dei propri capelli
verso l'esterno) alla quale sono fissati i "nuovi"
capelli per mezzo di nodi individuali. Questa impalpabile
rete viene adagiata sul cuoio capelluto, al quale è
resa solidale, mediante alcune microtreccine da realizzare
tra i propri capelli e quelli nuovi.